LE CITTADINE E I BORGHI DEL LAGO DI COMO


COMO


ARGEGNO (20.3 KM) 


LA STORIA

È il paese degli alfieri degli Dei infatti il nome, che ha origini romane, derica da due lapidi trovate a Brienno che parlano del romano Publio Cesio Archigene incaricato di erigere altari agli dei. Fin dall’antichità è un centro fortificato inserito in un vasto sistema difensivo.

Nel medioevo vi furono eretti due castelli. Uno di questi, costruito nel 1270 da Antonio Castello seguace dei guelfi Vittani, fu roccaforte nelle sanguinose lotte contro i ghibellini Rusconi. Tale opera viene ricordata nei secoli XI e XII durante le guerre civili comensi e lariane. Il forte faceva parte di una linea di difesa ed era collegato con quelli di Sala, Lezzeno e Nesso. L’altro castello con torre dei Viscardi, fu costruito al centro del paese, la torre, ultima testimonianza del fabbricato, crollò nell’anno 1876.

LUOGHI DA VISITARE

La tradizione vuole che il 1° gennaio il paese si trasformi in un palcoscenico con la rappresentazione della Natività. Un evento di forte impronta culturale e di grande impatto

Chiesa della SS. Trinità, costruita si progetto dell’ingegnere Cesare Nava, fu eretta in sostituzione della vecchia chiesa posta nel centro del paese. Sorge nell’estuario del fiume Telo. Risale agli inizi del XX secolo e fu consacrata il 24 Agosto 1929 dal Vescovo Adolfo Pagani. È una costruzione in stile neo-romanico.

A tre chilometri da Argegno, sulla provinciale che sale a Schignano, sorge il Santuario di Sant’Anna. Tra i luoghi sacri anche la chiesa di San Sinio, fino al1632 era la matrice della SS. Trinità di Argegno. È di origine romanica, rimaneggiata nel ‘600 e completata nel settecento. Interessanti anche i vicolo del paese che si snodano dalla zona lago.



BELLAGIO (29.5 KM)

Bellagio e di Civenna un’unica realtà. È stata la novità del 2014, in effetti, il 21 gennaio il Consiglio regionale ha dato il via libera alla fusione dei due comuni in uno solo che come voluto dagli abitanti, ha preso il nome di Bellagio furuno gli insubri che vissero liberi e indipendenti fino all’arrivo dei Galli, capitinati da Belloveso, i quali, intorno all’anno 600 a.C., disfatti gli insubri, si installarono a Milano e a Como e, occupate le rive del lago, crearono un presidio nel punto estremo della loro conquista, Bellagio. Arrivarono quindi i Gallo-insubri.

LUOGHI DA VISITARE

Lungo le rive del promontorio di Bellagio si trovano le molte antiche dimore nobiliari, circondate ciascuna da parchi e giardini secolari. Alcuni di essi – come nel caso di Villa Melzi e Villa Serbelloni – sono aperte al pubblico.

VILLA SERBELLONI
Questa villa domina l’abitato del centro storico ed è proprietà della fondazione Rockerfeller di New york. Fu costruita nel XV secolo al posto di un vecchio castello raso al suolo nel 1375, fu in seguito rimaneggiata più volte. Oggi si possono visitare solo i giardini, un suggestivo intrico di vialetti immersi nella vegetazione boschetti con alberi secolari, altri con piante esotiche, roseti, coltivazioni di fiori. I sentieri, oltre alla villa, conducono al Convento dei cappuccini alla Sfondrata, una residenza sul lago di Lecco, costruita, appunto, dalla famiglia degli Sfrondati.

VILLA MELZI
Sorge invece sul lago occidentale, sulla litoranea che conduce da Bellagio verso Como. Il suo parco è ricco di reperti antichissimi.

BASILICA DI SAN GIACOMO
Esempio di arte romanica-lombarda realizzata dai Maestri Comacini. All’interno mosaici del ‘900.

CHIESA DELLA MADONNA DEL ROSARIO
A san martino in stile romanico, raramente aperta al pubblico.

SANTA MARIA A LOPPIA
Piccola basilica romanica nel parco di Villa Gerli.

CHIESA DI SAN GIORGIO
Chiesa romanica all’interno della quale si trova una statua lignea della Madonna della Cintura

CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Costruzione Barocca con altare in legno, all’interno l’affresco della Madonna delle Grazie.

A CIVENNA LA PARROCHIALE DEI SS MATERNO E AMBROGIO.
La prima ricostruzione risale al 1659 e poi subì un nuovo intervento nel 1728 a cui venne affiancato il campanile in pietra. Santuario della Madonna di Loreto e di Sommaguggio. Nel ‘900 gli ultimi restauri che portarono alla luce una trifora nell’abside, di probabile origine mediovale.

BLEVIO (4 KM)

Blevio risultava inserito nella pieve di Nesso e il suo territorio comprendeva anche “Sant’Agostino”. Con la “Riforma al governo della città e contado di Como”, Il comune di Blevio venne seperato dalla pieve di Nesso e unito, nel territorio civile dalla città di Como.
In seguito alla riforma dell’ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Nel 1930 dal comune di Blevio venne staccata una zona di territorio disabilitata, aggregata al comune di Brunate.

LUOGHI DA VISITARE
Blevio è uno dei primi paesi rivieraschi della provincia di Como dove sorgono magnifiche dimore. Un saliscendi di viottole incantevoli per passeggiate romantiche. Tra i luoghi sacri la chiesa di SS Epimaco e Giordano, in perfetto stile Barocco. E poi c’è la chiesa dell’immacolata, la nuova parrocchia, realizzata da Carlo Lucini.

BRIENNO (16.9 KM)

Nel dialetto locale i monti vengono infatti indicati con la parola “bric” Significativa è anche l’assonanza con le parole celtice Brennan o Brehin (condottiero, capo, vertice).

Troviamo comunque Brienno negli statui di Como quando fu imposta la manutenzione della via Regina. Venne coinvolto nella guerra tra Como e Milano e, nel 1497, Ludovico il Moro donò a Lucrezia Crivelli tutto il paese.

LUOGHI DA VISITARE

Incastonato tra le montagne, è uno dei più bei paesi del Lago, territorio di villeggiature piccolo borgo tutto da scoprire, fatto di strettissime vie caratteristiche. Tra i luoghi sacri la parrocchiale dei SS Nazaro e Celsore la chiesa dell’immacolata o della Madonna di Rocca. La proposta infine è per la chiesa di San Vittore, ora Sant’Anna.

BRUNATE (7.5 KM)

Nella seconda metà dell’800 Il comune di Brunate divenne meta preferita di villeggiatura grazie al suo clima e posizione geografica.
Fino ad ora allora Brunate era rimasto un piccolo paese di montagna, isolato dalla città. Fu solo nel 1817, anno di dura carestia, che venne realizzata la mulattiera, chiamata via delle Scalette che dalla città passando per l’ex eremo capuccino di S. Donato, conduceva a Brunate.
Quasi mezzo secolo più tardi, venne realizzata anche una carrozzabile collegando il territorio alla città.

LUOGHI DA VISITARE
Oltre alla vista magnifica che domina il primo bacino, si possono ammirare le Alpi Svizzere e la pianura lombarda e piemontese; tra i monumenti artistici da visitare, troviamo il Faro Voltiano, la parocchiale e le numerose ville.

Punti panoramici principali sono Il Belvedere di via Pirotta, il piazzale Bonacossa e l’ampio sagrato della chiesa di S.Andrea, il Pissarottino, la rotonda di Via Monterosa, la rotonda del parco Marenghi a S. Maurizio e il sovrastante Faro. Diverse le mete d’escursione.

Fra gli itinerari la “dorsale del triangolo Lariano”, percorso in quota che collega Brunate con Bellagio.
Brunate è inoltre il paese che “domina” Como rimanendo tuttavia legato al capoluogo con il cordone ombelicale della funicolare.

CAMPIONE D’ITALIA (26 KM)

LA STORIA
È un’isola territoriale italiana, in territorio svizzero: da qui la specificazione “d’italia” aggiunta al toponimo nel 1933. Il suo regime doganale è quello svizzero e la moneta e il franco svizzero. La storia racconta poi con la soppressione del monastero di Sant’Ambrogio che nel corso degli anni sottolineò i forti legami con Millano. Fu annessa alla Repubblica Cisalpina, poi al Lombardo Veneto e al Regno d’Italia.

LUOGHI DA VISITARE
Il casinò è di sicuro la più grande attrazione del territorio, una struttura che ha fatto la fortuna del comune, ora un imponente struttura che domina il paese, disegnato da Maria Botta. Il percorso artistico si apre con la Chiesa di Santa Maria dei Ghirli, a picco sul lago. Risale all’Alto Medioevo ed è un autentico esempio di arte sacra. Da lì il centro del paese è raggiungibile grazie alla passeggiata panoramica che costeggi il lago lungo la quale si trova l’oratorio di San Pietro, dell’XI secolo. Nella piazza principale la Chiesa si San Zenone, pinacoteca civica con tracce dei Magisteri Campionasi.

CERNOBBIO (5.6 KM)

Cernobbio, che la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como, venne aggregato ai borghi di Como nel 1284.
In forza del nuovo compartimento territoriale per l’anno 1791 ci fu l’annessione nel II distretto censuario della provincia di Como. Nel 1929 al comune di Cernobbio vennero aggregati i soppressi comuni di Piazza Santo Stefano e Rovenna.

LUOGHI DA VISITARE
Incantevole paese con il suo elegante lungo lago attira turisti da ogni parte del mondo. Il Grand Hotel Villa d’Este. L’hotel più famoso del mondo ogni anno ospita il meglio della Borghesia e dell’aristocrazia, con ospiti che arrivano da tutto il mondo.

Villa Erba: una struttura che affascina, oggi sede di un polo fieristico. Il suo giardino è accessibile per le visite. Parrocchiale di San Vicenzo. Si trova nel cuore del paese, insieme alla Cappella dell’immacolata o della Beata Vergine delle Grazie. Annesse a Cernobbio anche le frazioni di Rovenna, Santo Stefano e il Monte Bisbino.

COLONNO (23.3 KM)

Colonno conserva ancora la planimetria del borgo medievale con strade strette, case addossate le une alle altre e vicoli che sfociano in piccoli spiazzi a lago. Nel medioevo le sorti del villaggio erano legate a quelle dell’isola Comacina, tanto che l’attuale chiesa Parrocchiale fu per lungo tempo un semplice Oratorio appartenente a quella Pieve. Dal 1927 al 1950 il paese fu amministrativamente aggregato a Sala Comacina e ad Ossuccio.

LUOGHI DA VISITARE

Parrocchiale di San Michele Arcangelo. Fu costruita nel 1800 sul luogo dove esisteva un oratorio romanico di cui ancora oggi vi è qualche traccia nel campanile e in alcuni lacerti di affresco sulla parete di fondo del presbiterio, databili tre il 1300 ed il 1400. Si trova a lago. L’edificio si presenta con un’unica navata e affreschi che ornavano la volta dei presbiteri. Nel ‘600 alla chiesa venne aggiunta una navata laterale dedicata alla Madonna del Carmelo. Fu consacrata nel 1773 dal vescovo Mugiasca e ricostruita alla fine dell’Ottocento.

DOMASO (53.8 KM)

LA STORIA
Le prime notizie di Domaso risalgono ai primi decenni del XII secolo, quando prese parte alla guerra decennale fra Milano e Como. Fra le testimonianze storico-architettoniche più importanti è la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo; per l’architettura civile, di rivelo risulta una villa dell’Ottocento, sede del municipio e della Comunità Montana.

LUOGHI DA VISITARE
Tappe importanti per la visita di Domaso la chiesa di San Bartolomeo del XIII secolo, all’interno affreschi cinquecenteschi, stucchi del seicento e arredi barocchi, oltre ad un crocifisso che risale al XVI secolo, opera dell’incisore Lierni di Como e la pala dell’altare della “Madonna col bambino e S. Pietro”, attribuita al Morazzone. L’itinerario potrebbe proseguire con Villa Camilla, sul lungolago, costruita nel XVII secolo. Circondata da un grande parco ha, nei suoi giardini, grotte artificiali di tufo ottocentesco e una grande varietà di piante caratteristiche della vegetazione di Domaso.

DONGO (48.4 KM)

LA STORIA
In epoca comunale fu Borgo cinto da mura di cui rimane un piccolissimo avanzo con porta ad arco in Piazza Vertua Gentile. In particolare si ricorda Dongo quale protagonista della fine del fascismo. È proprio qui che, il 28 aprile del 1945 furono fucilati i gerarchi fascisti catturati il giorno precedente dai partigiani tra Musso e Dongo mentre tentavano la fuga con Mussolini verso la Svizzera.

LUOGHI DA VISITARE
Al porto al palazzo neoclassico Manzi, opera dell’architetto Gilardoni, con affreschi di Appiano, oggi è sede del municipio. Vicino al ponte, sull’Albano, il Santuario della Madonna delle Lacrime. Da visitare la chiesa di Sanra Maria a Martinico, edificata nell’XI secolo e restaurata nei primi del ‘900, all’interno la croce astile in argento, dono di F. Ser Gregori nel 1513.
Conosciuto in tutto il mondo il Santuario Madonna delle Lacrime, del ‘500, dedicato a una Madonna affrescata in una cappella, custodita sull’altare maggiore. La costruzione di questa chiesa si deve ad un miracolo avvenuto nel Settembre 1513 in cui la Madonna pianse.
La Chiesa di S.Stefano di origine romanica. All’interno affreschi cinquecenteschi e del XVIII secolo; una fonte battesimale quattrocentesca e statue in stucco S.Salterio.

FAGGETO LARIO (14 KM)

I Galli e i Silo di Lemma si distinsero nella fabbricazione di barometri e cannocchiali in Inghilterra e nell’industria serica a Lione. I Pizzala di Molina furono famosi nell’arte orafa: Carolo Piazzala fu orefice a Madrid e lavorò per la Regina di Spagna. I Franchi e i Braga di apalanzo fecero fortuna in Germania, come mercanti di tessuti. Gli emigranti delle tre frazioni dimostrarono sempre un forte attaccamento alla propria terra, sostenendo e arricchendo notevolmente la vita religiosa e sociale delle comunità.

LUOGHI DA VISITARE

Il torchio che si trova in uno stabile di proprietà comunale. Questo antico rustico in pietra è stato costruito appositamente per custodire il monumentale impianto. Anticamente conteneva anche l’impianto per ottenere l’olio di noce. L’itinerario sacro passa dalla chiesa di San Giorgio, a quella di San Giuseppe per arrivare a Sant’Ambrogiio e Sant’Antonio.

Per gli amanti del trekking si snodano i percorsi più alternativi adatti a tutti gli escursionisti. Un panorama splendido che si ammira lungo i sentieri. Molto sentita la Festa del Torchio, ogni anno ad Ottobre.

GERA LARIO (58KM)

LA STORIA

Si trova in una zona a nord del Lario, nella piana dominata dai monti della Mesolcina meridionale. Una culla di ricchezza naturale e architettonico con una grande storia. Nel centro tante tracce di quel passato glorioso, ancora oggi ben visibili e in buone condizioni. Organizzato lungo il tracciato della strada Regina, ha un tessuto urbanistico formato da edifici di varia natura, di origine cinquecentesca, seicentesca e settecentesca per culminare con un’architettura rustica.

LUOGHI DA VISITARE

Chiesa di S. Vicenzo Risale al ‘400 e rientra nello schema delle altre chiese alto lariane coeve, ad unica ampia navata con tetto a travature in vista impostato su tre arconi in muratura che scendono fino a terra. A chiudere il presbiterio quadrato con volte costolonate, scende una grance parete affrescata aperta al centro da un arco trionfale a tutto sesto. La facciata a capanna ha un oculo tondo nell’alto e due lunghe finestre acute trilobate a lato del portale che fu protetto in epoca più tarda da un pronaosu da due colonne in “molera”

GRAVEDONA ED UNITI (52 KM)

LA STORIA
Gravedona ed Uniti si è costituito solo nel 2011dalla fusione dei tre comuni: Consiglio di Rumo, Germasino e Gravedona. Consiglio di Rumo si trova sulla sponda destra del Liro e l’agglomerato è stato creato intorno al centro di San Gregorio. Germasino si trova alle pendici del monte Cortafo ed è attraversato dalla strada che porta al passo San Jorio, verso la Valle Mesolcina. Gravedona, il paese più grande, è uno dei centri più importanti dell’Alto lago. Sorge tra le pendici del Sasso Pelo a nord e la piana del torrente Liro a sud.

LUOGHI DA VISITARE
Gravedona, oltre ad essere un piacevole di villeggiatura, è apprezzato per le opere architettoniche, a partire dalla chiesa di Santa Maria del Tiglio, opera dell’epoca romanica. Interessante anche la Parrocchiale di San Vicenzo, Palazzo Gallio e la Chiesa dei SS Gusmeo e Matteo fino alla chiesa e il convento di Santa Maria delle Grazie. Germasino è un minuzioso paese con un originale centro storico all’interno del quale venne eretta la parrocchiale dei SS Donato e Clemente. A Consiglio di Rumo merita invece la chiesa di San Gregorio, oltre a quella dedicata a San Giovanni Battista a Brenzio.

GRIANTE (32 KM)

LA STORIA

Nel corso degli anni Griante ha ospitato personaggi famosi: Giuseppe Verdi compose le più belle arie della Traviata nelle quiete di Villa Ricordi (Villa Margherita). Stendhal ambientato in questo paese gran parte del suo capolavoro: la Charteuse de Parme. Longfellow dedicò a Griante stupende liriche. Qui soggiornano personaggi quali la Regina Vittoria d’Inghilterra, Nicola II di Russia, Il Kaiser Gugliemo II, il Principe Umberto di Savoia, il papa Pio XI nonché il cancelliere Konrad Adenauer che definiva Griante “la mia seconda Patria”. Molte pagine della storia moderna sono state scritte in questo piccolo paese che si affaccia sul lago di Como e che Celti chiamavano ‘Griant-Tir’, Terra del sole. A lago il comune comprende anche la frazione di Griante.

LUOGHI DA VISITARE

Villa La Collina. Costruita dalla famiglia Suardi e divenne residenza estiva del cancelliere tedesco, Konrad Adenauer. Oggi è sede di una fondazione e poi c’è villa Margherita Ricordi che ospitò Giuseppe Verdi. Chiesa parrocchiale dei Santi Nabore e Felice all’interno della quale due quadri settecenteschi raffiguranti il martirio dei Santi Nabore e Felice, “L’ultima cena” attribuibile a Gaudenzio Ferrari o alla sua bottega e la “Madonna Assunta” di Alessandro Maganza, allievo del Tiziano.

A Cadenabbia infine la chieda Anglicana, fu costruita per rispondere alle esigenze della comunità inglese che s’indeò sul territorio durante l’800 e fino alla vigilia della seconda guerra mondiale.

LAGLIO (16.3 KM)

LA STORIA
Ha origini romane come confermato dal ritrovamento all’inizio del secolo scorso di una lapide funeraria. Tra il 1928 e il 1948 fu comune unico con Brienno, ora invece il territorio comprende Laglio con le quattro frazioni: Germanello, Ossana, Soldino e Torriggia. Da sempre paese di pescatori, ancora oggi mantiene la struttura originaria. Nel conflitto tra Como e Milano, il paese si alleò con Como subendo la distruzione degli abitanti dell’isola. Nel ‘400 divenne feudo di Lucrezia Crivelli, fino alla signoria di Francesco Gallio nel 1647.

LUOGHI DA VISITARE
Il paese mantiene ancora oggi una forte tradizione: i “maestri d’ascia”, veri e propri artisti nella lavorazione del legno per la cantieristica da diporto. Da visitare la sorgente “Buco dell’Orso”, una grotta carsica con apertura a 670 metri sopra il livello del mare, profonda centinaia di metri e con un lago sotterraneo.
Un simbolo del paese è la piramide di Joseph Frank, monumento funebre dell’ottocento; la piramide intende ricordare il medico degli Asburgo che innamoratosi di questo borgo, decise di finire i suoi giorni guardando le stupende rive del Lago di Como.
San Giorgio, la parrocchiale con stucchi e fregi di Stefano Salterio e poi l’Oratorio dei Confratelli del Santissimo sacramento, sul lato destro della parrocchiale, con decorazioni settecentesche e una pala, raffigurante la Madonna del Rosario, di Carlo Innocenzo Carloni con il relativo altare in stucco di Stefano Salterio. Laglio e famosa anche per le meravigliose ville che si affacciano sul lago. Tra cui anche qulla di George Clooney.

LAINO (32 KM)

LA STORIA
I primi ritrovamenti risalgono all’età romanica, ma la vera evoluzione e datata Medioevo. Partecipò nella guerra tra Como e Milano e, nel XII secolo, divenne feudo dei Trivulzio e nel XV secolo passò ai Rusca fino ai Maliani.

LUOGHI DA VISITARE
Sentieri e percorsi tra i monti sono una peculiarità del borgo arricchito da arte e da luoghi sacri di grande interesse. Tra le prime soste la casa Quaglio con la facciata del ‘700 con, all’interno, numerose opere d’arte. Capolavori artistici anche nelle diverse ville private e comunali. Tra i monumenti di culto la parrocchiale di San Lorenzo e la chiesa di San Giuseppe costruita per volere della famiglia Quaglio. La visita a Laino si completa con il castello e la chiesa di San Vittore.

LEZZENO (21.4 KM)

LA STORIA
Di origine celto-ligure venne poi annessa all’Italia romana. Dall’epoca alto medioevale e fino al 1780, Lezzeno fece parte della “Pieve d’Isola” con tutte le vicende che conseguirono. Federico Barbarossa, mise e ferro e fuoco L’isola depredandola con simile sorte per i suoi alleati tra cui Lezzeno. Sotto il dominio di Como, Lezzeno nel 1300 si dichiarò di parte ghibellina. Nel 1535 i lezzenesi vennero assoggettati all’impero di Carlo V. La dominazione spagnola durerà fino al 1736, quando tutta la Lombardia fu annessa all’impero austriaco, dopo la parentesi napoleonica, Lezzeno tornò in mano austriaca e così rimase fino all’Unita d’Italia.


LUOGHI DA VISITARE

Chiesa Parrocchiale di S. Quirico e Giulitta con l’affresco del Presbiterio opera di Giulio Quaglio; di fianco alla Parrocchiale, l’Oratorio di Santa Marta con resti di affreschi del XVI sec. E pregevoli stucchi del XVII. E poi la Chiesa di San Giuseppe costruita in riva al lago verso la fine del ‘600. Le passeggiate nelle numerose frazioni di Lezzeno offrono particolari rilevanze storiche ed architettoniche quali la Villa Citterio del XVII, circondata da un bel parco pubblico prospiciente il lago. La particolare morfologia del territorio di Lezzeno offre spettacolari visioni con escursioni in barca per ammirare le varie frazioni abitate sulla costa, le bianche scogliere delle Grosgalle e la Grotta Azzurra. Lezzeno è apprezzata anche per una particolarità gastronomica: i “Missoltini”, pesci di lago (agoni) essiccati al sole e cucinati alla brace.

MENAGGIO (35 KM)

LA STORIA
L’origine dei primi insediamenti risale alla Preistoria, all’età neolitica, come confermato dai numerosi rinvenimenti archeologici. I primi abitanti dovettero essere i Galli che nel 196 a.C., dovettero cedere il passo all’avanzata romana, guidata dal console Claudio Marcello. Il toponimo deriva da un personale latino Maenus con l’aggiunta del suffisso “anus” tipico delle formazioni prediali o Menacius.

LUOGHI DA VISITARE
Numerose sono le ville degli esponenti delle più nobili famiglie lombarde che, nel corso dei secoli, l’hanno eletto come luogo privilegiato di villeggiatura estiva. Particolarmente ricco è il patrimonio architettonico sacro, che comprende la parrocchiale di Santo Stefano a tre navate e riccamente affrescata. Da visitare anche la chiesa di San Carlo che si apre su una piazza circondata da mura antiche. La chiesa di San Giusto dedicata a San Brizio, alle porte del paese.

MOLTRASIO (9.2 KM)

LA STORIA

Moltrasio fu sempre località favorevole all’insediamento umano per la presenza di fitta vegetazione e relativa cacciagione, una riva pescosa e un terreno adatto all’agricoltura. Soprattutto per i romani, poi, le sponde del lago furono ricercate per la costruzione di ville e terme.
Subito dopo l’anno mille Moltrasio vive il suo periodo di maggior splendore.

LUOGHI DA VISITARE
Chiesa di SS. Martino e Agata. L’imponente facciata in pietra, che si erge su un’angusta piazza, risale ad un recente ampliamento dell’edificio. La chiesa, già esistente nel 1207, conserva resti romanici nel fusto del campanile.
Fu rimaneggiata nei secoli XVI e XVII e allungata nel 1935. L’interno presenta un’unica ampia navata con quattro cappelle laterali e abside poligonale. Al tempo della vista pastorale del vescovo Lazzaro Carafino del 1632 era già stata completata la decorazione delle due cappelle laterali nel presbiterio.

PIANELLO DEL LARIO (50.8 KM)

LA STORIA
Nell’alto Medioevo appartenne al monastero di San Carpoforo di Como, in quanto corte regia. La sua denominazione era “corte di Musso” poiché era inserita in quel territorio. Costituivano punto di attrazione della sua vita del XIV secolo il palazzo dell’Abbazia, un castello cinto da mura e corredato di fossato e una chiesa, dedicata a San Martino.

LUOGHI DA VISITARE
La parrocchiale, ristrutturata nel secolo XIX, costituisce l’elemento più importante del patrimonio artistico del luogo; al Quattrocento risale il suo campanile a cuspide, mentre alla seconda metà del XV secolo è databile la croce in argento dorato che viene conservata al suo interno. Completano il quadro del patrimonio storico-artistico un oratorio del Seicento e la casa Perpenti, che nel XVIII secolo ha subito modififche alla struttura originaria. Interessante il percorso lungo le frazioni. Sant’Anna è curiosa per la chiesetta secentesca. Le Tre Terre, Scarpagiano, Ravezzano e Cosilia. La prima tappa è alla chiesa della Madonna della Notte.

PIGRA (35.3 KM)

LUOGHI DA VISITARE

La vista mozzafiato fa già sognare il turista che è alla ricerca di un po’ di relax. Parrocchiale di Santa Margherita. Ha origine antichissima, i primi documenti risalgono al 1400 che portò al distaccamento dalla parrocchia di Castiglione d’Intelvi, ottantasei anni dopo. All’esterno, sulla facciata, un protiro con due colonne. La si incontra a sud del paese. Oratorio di San Rocco. Al centro del paese che risale all’epoca risorgimentale. La facciata è molto semplice e all’interno numerose sono le decorazioni.

POGNANA LARIO (11.8 KM)

LA STORIA
I primi ritrovamenti fare un salto nel passato, all’epoca romana, grazie al ritrovamento di tombe lungo il torrente Rovasco. Ancora oggi nel borgo centrale sono presenti mura medioevali in località castello. Nei secoli successivi fu legato al feudo di Nesso.

LUOGHI DA VISITARE
Chiesa parrocchiale. La prima tappa della via Crucis per raggiungere la chiesa di San Rocco. La costruzione venne realizzata grazie alla famiglia Rebay. Diverse furono le donazioni della famiglia. Si presenta con un’antica navata e dipinti murali che risalgono all’800.
Chiesa di San Rocco; La facciata risale al ‘700 in stile Barocco, una contrapposizione con l’interno che propone forme arcaiche.
Chiesa di San Miro. L’origine è romanica e fu dedicata ai SS Nazaro e Celso. L’edificio attuale è testimonianza del ‘400 seppur il campanile è di impronta XI secolo.

PORLEZZA (43.3 KM)

LA STORIA

Subì la dominazione dei Galli e dei Romani, come testimoniano i rinvenimenti archeologici. Deve presumibilmente la propria origine alla sua ubicazione, particolarmente favorevole agli scambi e alle comunicazioni fra le opposte sponde del lago di Lugano. Appartenente fin dagli albori della civiltà cristiana alla diocesi milanese anziché a quella comasca, nel Medioevo fu sede di una pieve matrice. Corte feudale sotto re Berengario Il passò nei secoli attraverso varie signorie: Muttoni, Visconti, Lampugani, Medici, Este.

LUOGHI DA VISITARE
L’oratorio romanico di San Maurizio (X secolo), centro della corte medievale, con campanile a bifore (XII secolo), seppellito da una frana nel XIV secolo, è stato recentemente riportato alla luce. La chiesa parrocchiale barocca di San Vittore. Merita una visita la chiesa di Santa Maria. Un viaggio anche nelle frazioni: Rezzo, Palo, Tavordo e Begna, ognuna è una testimonianza di storia.

SALA COMACINA (24.7 KM)

LA STORIA
Nel corso degli anni vennero portati alla luce numerosi reperti che sottolineano e confermano la sua storia. Il legame con il Medioevo invece ha portato ad avere rapporti con l’Isola Comacina, in comune di Sala. Da sempre conosciuto come borgo di pescatori, solo oggi è diventata una interessante e rinomata località turistica. Un paesaggio a cinque stelle che riassume le bellezze del lago di Como.

LUOGHI DA VISITARE

Si parte dalla piazza principale e si ammira l’affresco che risale al 1500. La parrocchiale di San Bartolomeo conserva ancora tracce delle sue origini: un rilievo quattrocentesco (Crocefisso) murato all’esterno dell’Abside e tre affreschi già all’esterno ma strappati e attualmente collocati nel presbiterio. Il primo è un San Critoforo di notevoli dimensioni, databile al XIV secolo risale anche siputa, molto vicina al comasco, Secondo Maestro di Santa Margherita, che riteniamo attivo anche nella cripta della parrocchiale di Lenno. Più arcaizzante un Sant’Antoni Abate.
La struttura attuale è quella contro riformata con l’abside rifatta nel 1703. L’interno a navata unica è dominata dalle opere d’arte del presbitorio: la pala (Madonna con Bambino e Santi) di Giovanni Mauro della Rovere il fiammenghino collocata nel quarto decennio del Seicento; il coro ligneo coevo; La gloria di San Bartolomeo affrescata sulla volta da Carlo Carloni. Non mancano anche le opere di arte barocca lungo le pareti della basilica.

SORICO (59.5 KM)

LA STORIA

Il comune, già in eta romanica, era attraversato dalla strada Regina che passava da Calchera dove, nel Medioevo, venne realizzato un ricovero per i pellegrini. Ancora oggi esistono forti segnali di fortificazione del paese poiché da sempre fu una via importante e un punto nevralgico.

LUOGHI DA VISITARE
Oratorio di San Fedelino si trova ai piedi del monte Peschiera, sul lago di Mezzola, nel punto in cui confluisce il Mera Parrocchiale di Santo Stefano. E’ di epoca romanica e, nel 1444 divenne parrocchia e plebana da quella di Olonio. Santuario di San Miro. E’ raggiungibile solo a pedi e domina il paese, oltre che il lago. E’ legato alla vita del santo. Bugiallo. In questa frazione vi è la chiesa di San Giovanni Battista. Al centro del borgo l’oratorio. Dascio. Qui vi è un’edicola di epoca barocca. Albonico. Si affaccia sul lago di Mezzola.

TORNO (6.9 KM)

LA STORIA
La zona fu già abitata in epoca preromana e in periodo imperiale. Centro di antica e travagliata storia, ha vissuto tempi di ricchezza e splendore ed epoche di distruzione e povertà, I tornaschi si occupavano di industria (manifatture di panno) e controllano i commerci in transito sul primo bacino i commerci in transito sul primo bacino del Lario occidentale. Queste attività li portarono a scontrarsi con i comaschi che, dopo un saccheggio della città ad opera degli Svizzeri nel 1515, la distrussero nel 1522 alleati con gli spagnoli. Nel 1870, durante lavori di dragaggio del porto, furono rinvenute armi risalenti alle battaglie navali avvenute dal XIII al XVI, ora al museo di Giovio di Como. Nel 1995 fu rinvenuta una punta di lancia che, restaura e incorniciata, si trova al palazzo comunale.

LUOGHI DA VISITARE
A parte lo splendido panorama, diverse le possibili visite nei luoghi sacri. Chiesa di S. Tecla, sorge a lago su una piazzola e direttamente sul porto e risale al 1480. Chiesa di S. Giovanni Battista del XIV secolo con un caratteristico campanile. Villa Pliniana una delle più antiche dimore lariane, fu di interesse per Plinio il Giovane. Nel 1573 il conte Anguissola, costruì la villaa sud. Vi soggiornarono Ugo Foscolo e Gioacchino Rossi.

TREMEZZINA (30.4 KM)

E’ uno degli ultimi comuni nati in provincia di Como dalla fusione. Dal 4 Febbraio 2014 i comuni di Lenno, Mezzegra, Ossuccio e Tremezzo costituiscono infatti il territorio di Tremezzina. Il comune di Tremezzina venne istituito una prima volta nel 1928, in sequito alla fusione dei comuni di Lenno, Mezzegra e Tremezzo. Venne soppresso nel 1947 e al suo posto furono ricostituiti i comuni preesistenti.


LUOGHI DA VISITARE
A TREMEZZO- Villa Carlotta un luogo di rara bellezza, il perfetto connubio tra capolavori della natura e dell’arte. Oltre 70mila metri quadrati tra giardini e strutture museali. Risale al 1600 e fu opera del marchese Giorgio Clerici. Villa Amalia, realizzata su progetto di Pietro Lingeri per conto dell’Associazione motonautica italiana Lario. Con forma a nave di affaccia direttamente sul lago. Chiesa parrocchiale di S. Lorenzo. Risale alla fine del ‘700. Da vedere anche la Cappella funeraria della famiglia Sommariva, la chiesa di San Bartolomeo, la chiesa di S. Pietro a Volesio, La chiesa della Madonna nera.

A LENNO (27.4 KM) – Torre di Villa è l’unica ancora esistente anche se, secondo gli storici, non fu eretta per ragioni belliche, ma per la riscossione dei tributi. Ha origini piuttosto tarde, l’edificio ha subito attorno al 1960, un intervento di restauro mantenendo l’aspetto suggestivo di rovina.
Sulla strada alpestre che dell’Alpe di Lenno porta ai Monti di Tremezzo vi sono una serie di trincee e fortificazioni risalenti a poco prima e durante la Prima Guerra Mondiale.

A MEZZEGRA (29.7 KM) – Parrocchiale di Sant’Abbondio. La chiesa fu ricostruita nel 1700. Fortunatamente, quella romanica ed essa contigua fu salvata e adattata e a casa parrocchiale. La probabile fondazione della chiesa antica risale al 1100e di questa rimangono alcuni resti ora incorporati nella nuova chiesa. Durante il XVII secolo la chiesa subì radicali modifiche. Già nel 1602 le più antiche pitture erano svanite e, perciò le volte furono dipinte da Giovanni Antonio De Mattis. Fu attorno al 1630 che venne realizzato l’altare ed eseguiti gli affreschi sulle pareti laterali. La cosiddetta Chiesa Nuova fu fondata nel 1702 e consacrata nel 1724, mentre la torre campanaria fu costruita tra il 1728 e il 1746; la chiesa fu rimodernata in stile Rococò e gli affreschi affidati a Giulio Quaglio. Sono diverse le passeggiate e i luoghi incantevoli che caraterizzano il comune, diviso anche con la frazione di Azzano.

OSSUCCIO (26 KM) – Numerose le chiese che si trovano sulla terraferma: quelle di San Giacomo e Santa Maria Maddalena dei secoli XI-XII; quelle dei Santi Agata e Sisinio e di San Benedetto di origine romanica e quella di Sant’Eufemia. Importante anche per il culto senz’alto il santuario della Beata Vergine del Soccorso del XVI secolo, rimaneggiata in seguito. Anche l’architettura civile ha qualche pregevole esempio sul posto: Villa Balbiano, edificata nel ‘500.

OSPADALETTO – E’ un centro rurale con la chiesa della Maddalena e ville lungo la costa. La chiesa risale alla metà del 1100 e vi è annesso un hospitium a lungo giuspatronato dei Giovo Combachi.

SPURANO – E’ un borgo di pescatori con il Palazzo della Torre.

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